Cenni sull'arte Picena
I Piceni erano un antico popolo italico che dal IX al III secolo a.C. visse nel territorio compreso tra i fiumi Foglia e Aterno, il territorio piceno comprendeva quindi tutte le odierne Marche e la parte settentrionale dell'Abruzzo.
La diffusione della civiltà picena segna il passaggio dall'Età del Bronzo a quella del Ferro, nonché il passaggio alla Storia, con l'introduzione della scrittura.
Le testimonianze lasciate da questa civiltà sono soprattutto riguardanti l’arte.
Alcuni corredi si conservano nel Museo Oliveriano di Pesaro, al cui interno possiamo trovare resti di vasellame, tombe e sepolture. Nelle tombe femminili sono presenti fibule, orecchini, fermatrecce, collane, pendagli. Nei sepolcri ritroviamo invece incise scene di battaglie navali, lotte e cacce e combattimenti tra uomini.
La Necropoli di Novilara, attribuita da alcuni ai Piceni è costituita da due zone vicine che prendono il nome dai fondi agricoli in cui si trovano, cioè “ Necropoli Molaroni” e “Necropoli Servici”; queste risalgono al VI secolo e sono costituite da 142 e 121 tombe. Nel 2014-2015 vengono ritrovate nella zona di Novilara ulteriori tombe che sono in corso di scavo e studio.
Testimonianze picene
Le testimonianze lasciate da questa civiltà sono molto ricche e fortemente caratterizzate, specie nella scultura, anche monumentale, nell'arte figurativa, che presenta una notevole fantasia nelle figure ed una tendenza all'astrattismo, nell'originalità delle forme della ceramica, nell'abbondante uso dell'ambra, nella grande varietà di armi, nei vistosi corredi femminili. La lingua della maggior parte delle iscrizioni è italica ed è detta lingua picena meridionale o semplicemente lingua picena; in quattro iscrizioni è attestata invece l'enigmatica lingua di Novilara